Lavoro - Piacenza Trasgressiva

Lavoro - Piacenza Trasgressiva

A 19 anni ero praticamente in rotta con i miei genitori, il mio carattere, decisamente ribelle, mi aveva portato, dopo una furiosa litigata, ad andarmene di casa.
Uno zaino, con un po' di biancheria, jeans e qualche maglietta, un paio di maglioni e quello che avevo nel mio salvadanaio, volevo essere indipendente ma, in effetti, non sapevo neanche da dove cominciare.

Dopo qualche giorno passato da un'amica avevo preso una decisione, sarei andata in un'altra città e mi sarei trovata un lavoro, 2.000 euro in tasca mi davano, o almeno così credevo, un po' di autonomia, quindi andai in stazione centrale e decisi, seduta stante, di prendere un treno per Napoli; città dove non ero mai stata e dove nessuno mi conosceva.
Durante il viaggio, però, mentre mi allontanavo da Milano, pensai che forse, un'altra grande città mi avrebbe creato dei problemi quindi, quando dal finestrino vidi il nome di una cittadina che si chiamava Aversa, mi sbrigai a scendere dal treno, il dado era tratto.
Aversa è una piccola città non lontana da Napoli, come imparai presto era di origine Normanna e, andando in giro mi resi conto che, alla fine, non c'erano grosse differenze con una piccola città del nord, a parte il fatto che non capivo quasi niente quando la gente parlava in dialetto, però, sicuramente, ho trovato persone molto più ospitali rispetto a Milano dove, quasi, non si conosce neanche il tuo vicino di pianerottolo.
La prima cosa era trovare un posto per dormire, in albergo avrei finito presto i miei soldi, comunque, visto che era già sera, optai per un albergo vicino ad un bowling, almeno per la prima notte, domani mi alzo presto e trovo qualcos'altro.
Andando a zonzo per la parte vecchia della città vedo che ci sono parecchi cartelli affittasi, soprattutto su delle porte a livello strada, chiamo un paio di numeri e trovo quasi subito una specie di monolocale a 150 euro al mese, niente contratto, affitto anticipato ogni mese, ma mi va bene lo stesso, costa poco, avrò solo bisogno di un letto e di una cucina, qualche sedia, un tavolo ed un frigorifero ed il bagno ha bisogno di una pulizia a fondo, mi do subito da fare, dopo aver pulito trovo un negozietto di mobili usati, trovo tutto quello che mi serve tranne il materasso che vado a comprare nuovo e che mi portano praticamente subito, a Milano sarebbe stato impossibile.
Adesso tocca al lavoro, non ho nessuna esperienza, penso che in qualche bar, magari, potrebbero aver bisogno, imparo presto e qui ce ne sono un sacco, dopo un paio di giorni sono abbastanza demoralizzata, unico risultato ho bevuto un sacco di caffè.
Una delle bariste, mi dice che in un panificio hanno bisogno di banconiste, il mattino del terzo giorno, mi trucco e mi vesto con cura e mi presento, le ragazze al banco, tutte in divisa mi dicono che devo parlare con il titolare e prendono il mio numero di telefono, sarà un altro buco nell'acqua.
il mattino dopo alle 9 il mio telefono squilla, è il titolare del panificio, se voglio e sono disponibile posso andare a fare un colloquio con lui, fisso subito l'appuntamento.
Mi presento alle 3 del pomeriggio, voglio fare una buona impressione, mi vesto in modo da valorizzare la mia figura, minigonna, una magliettina aderente, guardandomi allo specchio faccio la mia bella figura, sono alta un metro e settanta, mora, capelli lunghi, peso 59 chili e porto una IV coppa B, direi che mi difendo bene.
mi ricevono in un piccolo ufficio, parlo al plurale perchè in effetti i titolari sono due, il mio accento li incuriosisce, racconto loro una storia circa il mio trasferimento, e, dopo avermi spiegato di che lavoro si tratta restano un po' in silenzio, spiego che ho bisogno di lavorare, davvero bisogno, che gli orari non mi spaventano, che imparo in fretta, comunque non mi danno subito una risposta, dicono che mi chiameranno, me ne vado sempre più sfiduciata.
Arrivata nel mio monolocale faccio una doccia, indosso la mia solita camicia da uomo senza nient'altro addosso e mi siedo a mangiare qualcosa, è sera tardi. saranno le 11 quando il mio telefono squilla di nuovo, è uno dei due titolari mi dice che hanno chiuso adesso il negozio, e che avrebbero preso una decisione, avevano solo bisogno di definire con me qualche dettaglio, se ero disponibile, ero talmente contenta che non pensai all'orario e dissi di si, vista l'ora mi proposero di venire loro da me, per evitarmi di uscire a quell'ora da sola, li ringraziai e diedi loro l'indirizzo.
Feci un po' d'ordine e m'infilai velocemente un paio di jeans, ci misero 10 minuti ad arrivare, li feci entrare e ci sedemmo al tavolo sulle uniche tre sedie che possedevo.
Il loro discorso fu abbastanza conciso ed estremamente chiaro. almeno per me, cominciarono dicendo che ero sicuramente una ragazza intelligente, che mi avrebbero sicuramente dato il lavoro che, però, nella vita bisogna dare per avere e, quindi, io dovevo.........
Ero giovane ma non stupida, capii subito cosa volevano dire, del resto non ero nuova ad avances di quel genere, il mio primo rapporto completo l'avevo avuto , anche se la mamma pensava che fossi ancora vergine, quindi, alzandomi in piedi cominciai a camminare per la stanza, arrivata vicino al paravento che nascondeva, in parte, il mio letto mi voltai e chiesi a loro :"con tutti e due?" non ci fu bisogno mi rispondessero, la loro espressione era chiara.
chiusi il paravento, slacciai e lasciai scivolare a terra i miei jeans e poi sbottonai la camicia, poi mi sedetti sul letto aspettando, no persero tempo a spogliarsi, tirarono solo giù la zip dei pantaloni e tirarono fuori i loro membri mettendosi in piedi davanti a me, sarebbe stata una lunga notte.
ero abbastanza nuova a rapporti a tre, mi era capitato solo un'altra volta poco tempo prima, comunque Allungai le mani ed impugnai i loro cazzi cominciando a segarli, ogni tanto davo una leccatina ad uno dei due, nonostante non fossero proprio giovanissimi raggiunsero presto la giusta consistenza, mi è sempre piaciuto il sesso e se sarebbe servito anche per trovare un lavoro, tanto meglio. mi stesero sul letto mettendosi tutti e due al mio fianco, penso rimasero sorpresi dalla mia farfallina completamente rasata, uno dei due mi baciò accarezzandomi un seno ed infilandomi tutta la lingua in bocca, l'altro mi allargò con le dita le grandi labbra e cominciò a leccarmi. mamma mia che bello, poi quello che mi stava baciando mi tirò su di sè e continuando a baciarmi si prese in mano il pene e cominciò a strofinarne la punta sulle mia farfallina fino a quando le mie grandi labbra si aprirono da sole permettendogli di entrare, ero a cavalcioni sopra di lui e cominciai a cavalcarlo mentre l'altro continuava ad accarezzarmi il seno, le spalle , la schiena ed il sederino, ad un certo punto sentii le sue dita allargarmi il buchino, mi irrigidii, mi avrebbe fatto male, lo sapevo, all'inizio sarebbe stato doloroso ma lui continuò a infilare solo il suo dito, poi diventarono due, stava allargandomi piano piano, intanto ero già al secondo orgasmo, quello sotto di me invece niente, continuava imperterrito ad assecondare il mio movimento spingendo ogni tanto, ecco che quello dietro di me smise di usare le dita, sentii la punta del suo cazzo forzare il mio buchino, cominciò ad entrare un millimetro dopo l'altro, lentamente ma inesorabilmente, il mio sfintere si abituava piano piano all'intruso, mi ero fermata per permettergli di entrare e sentire meno dolore, finalmente arrivò in fondo, sentivo i suoi coglioni contro il mio culetto, cominciò a muoversi ed anche quello sotto di me lo imitò, trovarono subito il giusto ritmo, urlai non tanto per il dolore quanto perchè ero al mio terzo orgasmo, andarono avanti così almeno dieci minuti, poi il loro ritmo aumentò, mugolavo come una gatta e mi contorcevo per il piacere, con quei due pioli di carne dentro di me, uscirono quasi contemporaneamente dal mio corpo e mi ritrovai la pancia e la schiena riempita con il loro sperma caldo.
rimanemmo sdraiati sul letto a riprendere fiato, poi mi alzai per andare in bagno a lavarmi, al mio ritorno erano ancora sul letto, avevo avuto ragione, sarebbe stata una lunga notte e così trovai il mio primo lavoro.

Vota la storia:




Iscriviti alla Newsletter del Sexy Shop e ricevi subito il 15% di sconto sul tuo primo acquisto


Iscrivendoti alla newsletter acconsenti al trattamento dei dati personali come previsto dall'informativa sulla privacy. Per ulteriori informazioni, cliccando qui!
17/07/2015 15:11

pino

completa fantasia o strascico di realtà trascritta e abbellita poco importa. Scrivi bene Diana mi piace leggerti.

06/07/2015 21:34

diana

con tutto il rispetto per te penso che tu possa giudicare il racconto, non la protagonista, comunque liberissimo di esprimere un tuo parere. Diana

06/07/2015 15:18

greg

apparte che racconti un sacco di balle da donna ridicola!! ma se per caso le tue storie sono vere, perche nn vai a fare direttamente la escort! hai tutte le caratteristiche!! sei super troia dentro e hai un cervello da gallina! con tutto il rispetto per le galline!!

Per commentare registrati o effettua il login

Accedi
Registrati